Madre di Dio

 

N. 10 ottobre 2004

Con Maria, Regina degli Apostoli

Riviviamo l’Anno del Rosario

Amici lettori

Una catena di "Ave, Maria"
  
Gabriele Amorth

Maria, artefice di pace nell’itinerario cristiano
  
Stefano De Fiores

"Paolo, servo di Gesù Cristo"
  
Mons. Angelo Comastri

La "donna forte"
  
Giuseppe Daminelli

La pietas mariana nel ‘Tempo Ordinario’
  
Alberto Rum

Perenne attualità del Rosario
  
Bruno Simonetto

Fatti e persone
  
a cura di Bruno Simonetto

L’icona della "Madre di Dio di Teodoro" detta "Feodorovskaia - Kostromskaia" – 1
  
George Gharib

Anna, donna di profezia
   Luigi De Candido

 "C’è una terra silenziosa…"
  
Simone Moreno

In Libreria

La Mariologia del Beato don G. Alberione - 30
  
Bruno Simonetto

Santuari mariani d'Italia

 

Madre di Dio n. 10 ottobre 2004 - Copertina

 

 

 

 

 In pellegrinaggio a Częstochowa

di SIMONE MORENO

"C’è una terra silenziosa…"
   

Il Santuario della "Madonna Nera" di Jasna Góra è il cuore della vita cristiana polacca di ogni tempo – Storia e leggenda di una delle immagini della Vergine più venerate nel mondo.
   

Madonna, Madonna Nera…

"C’è una terra silenziosa dove ognuno vuol tornare…
Una terra e un dolce volto con due segni di violenza;
sguardo intenso e premuroso che ti chiede di affidare
la tua vita e il tuo mondo in mano a lei.

Madonna, Madonna Nera, è dolce esser tuo figlio!
Oh, lascia, Madonna Nera, ch’io viva vicino a te
.

Questo mondo in subbuglio cosa all’uomo può offrire?
Solo il volto di una madre pace vera può donare.
Nel tuo sguardo noi cerchiamo quel sorriso del Signore
Che ridesta un po’ di bene in fondo al cuor.

Madonna, Madonna Nera, è dolce esser tuo figlio!
Oh, lascia, Madonna Nera, ch’io viva vicino a te
"…

La Sacra Immagine della "Madonna Nera" con i segni visibili sul volto dello sfregio patito il 16 Aprile 1430, durante il saccheggio del Monastero di Jasna Góra.
La Sacra Immagine della "Madonna Nera" con i segni visibili sul volto dello sfregio
patito il 16 Aprile 1430, durante il saccheggio del Monastero di Jasna Góra.

Si può dire che in Italia, e ormai in tutta l’Europa, non c’è Chiesa parrocchiale dove non riecheggino le struggenti parole del canto "Madonna, Madonna Nera…" rivolto alla Vergine di Częstochowa:

Volendo scrivere del Santuario della Madre di Dio di Jasna Góra [= Monte chiaro] presso Częstochowa, si deve andare alla fine del 1300, quando ne ebbe inizio la costruzione.

Ma Jasna Góra – che dista appena una sessantina di km. da Katowice, terra natìa di Giovanni Paolo II – non è solo il Santuario del culto mariano plurisecolare della Polonia; è il cuore pulsante della storia cristiana polacca di ogni tempo.

Il culto della Sacra Immagine della "Madonna Nera" [così denominata per il suo volto dal caratteristico colore scuro] è però da sempre strettamente legato alle eroiche e purtroppo – non poche volte – sfortunate vicende della Nazione polacca, della cui storia esso fa parte integrante. La Chiesa della Polonia, infatti, è mariana non da oggi, solo perché la sua figura più rappresentativa è, da più di un quarto di secolo, il Papa del "Totus tuus". Si direbbe, semmai, che è il Papa Giovanni Paolo II ad essere così profondamente mariano perché figlio di questa terra di Maria.

Il Santuario di Czestochowa, adornato con lo stemma pontificio di Papa Giovanni Paolo II sulla maestosa torre campanaria.
Il Santuario di Częstochowa, adornato con lo stemma pontificio
di Papa Giovanni Paolo II sulla maestosa torre campanaria.

Davanti al misterioso dipinto della "Madonna Nera" hanno avuto luogo, lungo i secoli, importanti eventi per i Cattolici polacchi. Per ricordare i più vicini nel tempo, citiamo solo quelli successivi alla II Guerra Mondiale [dopo che la Polonia cadde nella catastrofica rete della ‘cortina di ferro’ dell’ateismo sovietico].

L’8 Settembre 1946 il Card. Augusto Hłond [1881-1948] consacrò l’intera Nazione al Cuore della Madre di Dio.

Il 26 Agosto 1956 la Nazione polacca pronunciò solennemente i voti di fedeltà a Cristo, alla Croce e al Vangelo, chiedendo protezione alla Madonna di Częstochowa e rinnovando gli impegni che già Re Giovanni II Casimiro Wasa aveva fatto a Leopoli [Lwów] tre secoli prima, il 1° Aprile 1656: impegni di maggior fervore nella fede, nella propagazione del culto mariano e di incondizionata sottomissione alla Sede Apostolica.

Fin dallo stesso 1956 è stata pure introdotta nel culto mariano, in Polonia, una nuova e singolare forma di devozione: il cosiddetto "Appello di Jasna Góra". Consiste nel fatto che, alle nove di sera, nella Cappella della Sacra Immagine, i Monaci paolini [un Ordine di origine ungherese] si riuniscono per cantare l’antichissimo inno Bogurodzica [= Madre di Dio] e l’Appello, mentre tutti i Cattolici polacchi, alla stessa ora, si riuniscono spiritualmente in preghiera, raccomandando alla Madonna la Patria. Il Primate, a sua volta, e tutti i Vescovi polacchi, in qualunque posto si trovino, benedicono la Nazione.

Il 3 Maggio 1966, in occasione del Sacrum Poloniae Millennium, le solenni celebrazioni a ricordo dei Mille Anni del Cattolicesimo in Polonia, sotto la presidenza del Legato Pontificio, Card. Stefan Wyszński, Primate di Polonia [1901-1981], furono caratterizzate dal fatto che l’Icona della "Madonna Nera" fu portata in processione dalla Cappella dove è custodita fin sulle mura del Convento; e qui avvenne l’Atto solenne di Consacrazione del popolo polacco alla Madre di Dio.

Carica di profondo significato – per tutta la Chiesa, e non solo per la Polonia – fu la prima Visita di Papa Giovanni Paolo II nella sua Patria di origine [dal 2 al 10 Giugno 1979], quando – rivolgendosi alla "Madonna Nera" – proclamò: "Ti consacro tutta la Chiesa, fino agli estremi confini della terra".

Va infine ricordato come – in occasione dello storico Giubileo del seicentesimo Anniversario della presenza della Sacra Immagine della "Madonna Nera" nel Santuario di Jasna Góra, data commemorata il 26 Agosto 1982 – il Santo Padre manifestasse la volontà di tornare nuovamente nella sua terra di origine, mentre l’Immagine della Vergine di Częstochowa faceva il giro di tutte le Chiese di Polonia. La seconda Visita del Papa ebbe luogo dal 16 al 23 Giugno 1983.

Il saluto di Giovanni Paolo II alla folla di un milione di persone convenute a Czestochowa, durante la sua seconda Visita in Polonia nel Giugno 1983.
Il saluto di Giovanni Paolo II alla folla di un milione di persone convenute a Częstochowa,
durante la sua seconda Visita in Polonia nel Giugno 1983.

Storia e leggenda della "Madonna Nera"

Intorno all’Immagine della "Madonna Nera" si sono accumulate nel corso dei secoli – ed a causa della enorme pietà popolare dei Polacchi – numerose leggende e storie miracolose, dove verità e fantasia si sono intrecciate in uno straordinario miscuglio che rimane pur sempre una viva testimonianza della fede di questo popolo slavo.

La leggenda più nota ed assai ‘devozionale’ – anche se priva di documentazione storica – è quella inerente al fatto che la "Madonna Nera", raccolta non si sa dove, sarebbe stata portata a Costantinopoli da Sant’Elena, insieme con le reliquie della Croce; poi, Niceforo I l’avrebbe regalata a Carlo Magno, che passava per Costantinopoli di ritorno da una Crociata. Da qui, di mano principesca in mano imperiale, l’immagine della "Madonna Nera" sarebbe finita a Częstochowa.

Secondo un’altra leggenda di tradizione popolare, l’autore del quadro sarebbe il solito San Luca, che avrebbe dipinto l’icona su un piano di tavola di cipresso proveniente nientemeno che dall’abitazione della Santa Famiglia. Se ne fissa persino la data: nel 46 d.Cr. Sarebbe poi stata trasferita da Gerusalemme a Costantinopoli, per ordine di Costantino il Grande [Imperatore dal 306 al 337]. Da qui – con successive donazioni e dopo non poche traversie – sarebbe arrivata in Polonia, dove venne affidata alla custodia dei Monaci di San Paolo I Eremita nel 1382.

Papa Giovanni Paolo II, con stola czestochowiana, accanto all'immagine della "Madonna Nera".
Papa Giovanni Paolo II, con stola częstochowiana, accanto all’immagine della "Madonna Nera".

Secondo l’interpretazione di alcuni studiosi, la "Madonna di Jasna Góra" sarebbe la famosa Odighítria [= la ‘Conduttrice’] venerata a Costantinopoli, della cui esistenza parlano alcuni ecclesiastici del tempo, fra i quali Teodoro il Lettore, che visse nel sec. V.

Questa immagine, insomma, continua a costituire un irriducibile rebus, anche per gli esperti.

E problematica è pure l’attribuzione dello ‘sfregio’ fatto al volto dolce e triste della Madonna. Sulla guancia destra sono ben visibili tre tagli, due dall’alto in basso, quasi paralleli, ed uno corto trasversale ad essi, che furono inflitti alla Vergine Santa il 16 Aprile 1430, durante il famigerato saccheggio del Monastero di Jasna Góra.

La responsabilità di questo sacrilegio fu variamente attribuita. Agli Hussiti boemi, per ragioni religiose; al Duca voliniano Teodoro Ostrogski, per ragioni politiche; al alcuni nobili polacchi spiantati, a causa di improbe rivendicazioni; a semplici briganti polacchi, boemi e slesiani.

Per ognuna di queste ipotesi le argomentazioni addotte sono sufficientemente accettabili; seppure il fatto che, durante il saccheggio, il tesoro del Monastero era stato svuotato, sembrerebbe avallare l’ultima ipotesi. Non trascurabile di nota, tuttavia, è il dato storico che i Monaci ottennero giustizia dal Re Ladislao Jagellone [1386-1434] che punì alcuni nobili colpevoli del misfatto.

Da sempre, comunque, mala tempora currunt!…

L'arrivo di un Pellegrinaggio polacco al Santuario di Jasna Góra.
L’arrivo di un Pellegrinaggio polacco al Santuario di Jasna Góra.

Il Pellegrinaggio a Częstochowa

Il Pellegrinaggio alla "Madonna Nera" di Jasna Góra è da sempre uno spettacolo unico di fede. Ed è tanto più bello perché lo si compie, di regola, a piedi per kilometri e kilometri di autentico pellegrinaggio

Antoni Pyznar scrive al riguardo che "l’immensa fiumana di gente che ogni anno, la vigilia dell’Assunta, si riversa a Częstochowa – provenendo da tutti i centri della Polonia, anche dalla lontana Danzica o da Stettino – costituisce senza dubbio uno degli avvenimenti religiosi più impressionanti e significativi del nostro tempo".

La tradizione vuole che questo Pellegrinaggio "nazionale" sia nato a Varsavia nel 1711, quando nella Città infieriva una grave pestilenza; gli abitanti fecero nell’occasione voto di organizzare ogni anno un Pellegrinaggio a Częstochowa, a piedi, se fossero stati guariti dal morbo. Da allora ogni anno, il 6 Agosto, parte puntualmente il Pellegrinaggio per Jasna Góra, dove giungerà la vigilia dell’Assunta, dopo nove giorni di cammino: tanti, infatti, ne occorrono per coprire i 243 km che separano Varsavia da Częstochowa.

Similmente avviene per altri continui Pellegrinaggi che qui giungono dopo ore ed ore, o giorni di cammino, specie in occasione della festa della "Madonna Nera", il 26 Agosto. Questi, infatti, sono andati sempre più crescendo, soprattutto dopo la Visita di Giovanni Paolo II in Polonia nel 1979, quando Varsavia divenne il fulcro d’attenzione dei tantissimi pellegrini polacchi e stranieri. Così, non potendo la Capitale polacca organizzare da sola un numero così grandioso di pellegrini, ogni Diocesi si organizzò per proprio conto, determinando come un’immensa fiumana di gente che a Częstochowa. confluisce da ogni parte.

A noi ‘Occidentali’ sembrerà persino eccessivo; ma qui il Pellegrinaggio è chiamato "Esercizi Spirituali in cammino"; ed è tale di fatto, non solo di nome, con specifici "temi" di riflessione che vengono proposti.

Un altro dato straordinariamente significativo è che i partecipanti a questi Pellegrinaggi sono al 90% studenti che vivono un’esperienza di condivisione e di sacrificio, di fede e di accoglienza, di solidarietà verso i pellegrini handicappati [non raramente trasportati a spalla], di scambio di confidenze e di comunione di preghiera con fratelli e sorelle "compagni di viaggio", ovvero con il Cristo che sempre meglio qui si impara a riconoscere nel prossimo…

Così da Jasna Góra si torna sempre più ricchi di fede e di spiritualità mariana, maturata nella recita incessante del Santo Rosario, intervallata da suggestivi canti alla "Madonna Nera": "Madonna, Madonna Nera, è dolce esser tuo figlio! Oh, lascia, Madonna Nera, ch’io viva vicino a te".

Simone Moreno