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N. 11 novembre 2002
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La
Giornata Mondiale della Gioventù 2002
![]() di ALBERTO RUM Il giovane splendore di
Maria Nel cuore della GMG la presenza di Maria, "giovane madre, infinitamente giovane perché infinitamente madre". Al centro della Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) c’è la Croce: quella Croce che, diciassette anni fa, sul finire dell’Anno Santo della Redenzione, Giovanni Paolo II affidò ai giovani, chiedendo loro di "portarla per il mondo quale segno dell’amore che il Signore Gesù nutre per l’umanità e per proclamare a tutti che la salvezza della Redenzione è solo in Cristo che è morto e risorto". Così - aggiungeva il Santo Padre - "la Croce cammina con i giovani e i giovani camminano con la Croce". Ma presso la Croce di Gesù sta sempre sua Madre, Maria; e Maria ha vegliato sulla GMG svoltasi a Toronto dal 23 al 26 luglio u.s. «Sulla ormai imminente GMG - si leggeva su L’Osservatore Romano del 17 luglio -, veglia la Vergine Maria. Ella continua a portare i giovani a Cristo per essere "sale della terra", "luce del mondo». All’avvicinarsi del grande raduno, lo stesso Giovanni Paolo II andava moltiplicando il suo invito ai giovani, perché affidassero il loro cammino a Colei che guida e porta sicuramente a Cristo: "La più pura delle creature, Maria, aiuti gli uomini e le donne del nostro tempo, specialmente i giovani, a riscoprire il valore della castità e a vivere le relazioni interpersonali nel rispetto reciproco e nell’amore sincero" (Angelus del 7 luglio). Il 23 luglio, per la Santa Messa all’Exhibition Place di Toronto, in un angolo ben visibile dell’immensa piazza, era collocata una grande icona della Vergine che presenta il suo Figlio al mondo. Ad essa si sono rivolti, in apertura di liturgia, alcuni rappresentanti delle diverse diocesi del Canada, manifestando la loro gioia per questo raduno mondiale. Mercoledì 24, per il Meeting Italyan, la statua della Madonna di Loreto e il Crocifisso di San Damiano dominavano il palcoscenico come segni di fede antica e di una pietà popolare che si trasmette di generazione in generazione.
"La santità è sempre giovane" "Non aspettate di avere più anni per avventurarvi sulla via della santità! La santità è sempre giovane, così come eterna è la giovinezza di Dio": così disse Giovanni Paolo II ai giovani, nel discorso pronunciato durante la Veglia di preghiera svoltasi nella serata di sabato 27 luglio nel Downsview Park di Toronto. Infine, quasi a sigillo della GMG, il Santo Padre, nel corso della Concelebrazione Eucaristica conclusiva, terminerà l’omelia del 28 luglio con questa preghiera mariana: "Maria, Madre della Chiesa, proteggi e guida questi giovani uomini e giovani donne del XXI° secolo. Tienili tutti stretti al tuo materno amore. Amen". In realtà, lo splendore di una Stella - Maria - ha preceduto e accompagnato il cammino dei tanti giovani verso la città di Toronto, dove hanno trovato ad attenderli il Cristo e il suo Vicario in terra. È questo medesimo "giovane splendore" che, quasi un secolo fa, Charles Péguy, pellegrino solitario ma infaticabile del Santuario mariano di Chartres, chiedeva in grazia di poter contemplare, anche di lontano, sulla via del ritorno, sui passi dell’esistenza quotidiana; lo chiedeva per sé e per le migliaia di studenti e di intellettuali parigini che, ogni anno, nel nome di quello splendore, avrebbero rifatto il medesimo pellegrinaggio: "... et contempler de loin votre jeune splendeur". In piena concordanza con una pagina meravigliosa di Bernanos, che salutava Maria "più giovane del peccato", e pertanto "la più giovane del genere umano", lui, il poeta orleanese (1873-1914) amava contemplare la tenera giovinezza, l’eterna giovinezza di Maria, e invocare la Vergine quale "giovane madre, infinitamente giovane perché infinitamente madre". Oggi, questi due scrittori francesi, Bernanos e Péguy, plaudirebbero di cuore all’esortazione che Giovanni Paolo II ha rivolto ai giovani della GMG, di non tardare ad avventurarsi sulla via della santità, perché la santità è sempre giovane! Alberto Rum |
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