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«L’IMMACOLATA
CI LIBERI DAL MALE
CHE CI INTOSSICA OGNI GIORNO»
Ricordiamo
le forti parole del Papa sull’inquinamento morale causato dai mass
media. Davanti all’Immacolata di Piazza di Spagna (in foto)
Benedetto XVI ha rilevato che «...nel cuore delle città cristiane
Maria costituisce una presenza dolce e rassicurante. Con il suo stile
discreto dona a tutti pace e speranza nei momenti lieti e tristi dell’esistenza.
Nelle chiese, nelle cappelle, sulle pareti dei palazzi: un dipinto, un
mosaico, una statua ricordano la presenza della Madre che veglia
costantemente sui suoi figli...
Cosa ricorda a tutti noi con la sua presenza? Ricorda che "dove
abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia" (Rm 5,20) – come
scrive l’apostolo Paolo. Ella è la Madre immacolata che ripete anche
agli uomini del nostro tempo: non abbiate paura, Gesù ha vinto il male;
l’ha vinto alla radice, liberandoci dal suo dominio.
Quanto abbiamo bisogno di questa bella notizia! Ogni giorno, infatti,
attraverso i giornali, la televisione, la radio, il male viene
raccontato, ripetuto, amplificato, abituandoci alle cose più orribili,
facendoci diventare insensibili e, in qualche maniera, intossicandoci,
perché il negativo non viene pienamente smaltito e giorno per giorno si
accumula. Il cuore si indurisce e i pensieri si incupiscono. Per questo
la città ha bisogno di Maria, che con la sua presenza ci parla di Dio,
ci ricorda la vittoria della grazia sul peccato e ci induce a sperare
anche nelle situazioni umanamente più difficili...
Nel cuore di ognuno di noi passa il confine tra il bene e il male e
nessuno di noi deve sentirsi in diritto di giudicare gli altri, ma
piuttosto ciascuno deve sentire il dovere di migliorare se stesso! I
mass media tendono a farci sentire sempre "spettatori", come
se il male riguardasse solamente gli altri e certe cose a noi non
potessero mai accadere. Invece siamo tutti "attori" e, nel
male come nel bene, il nostro comportamento ha un influsso sugli
altri...
Maria immacolata ci aiuti a riscoprire e difendere la profondità
delle persone, perché in lei vi è perfetta trasparenza dell’anima
nel corpo. È la purezza in persona, nel senso che spirito, anima e
corpo sono in lei pienamente coerenti tra di loro e con la volontà di
Dio. La Madonna ci insegna ad aprirci all’azione di Dio, per guardare
gli altri come li guarda lui: a partire dal cuore. E a guardarli con
misericordia, con amore, con tenerezza infinita, specialmente quelli
più soli, disprezzati, sfruttati. "Dove abbondò il peccato,
sovrabbondò la grazia..."».
(L’Osservatore Romano, 9.10.2009)
«...ESORTIAMO
AL PIO ESERCIZIO DEL ROSARIO
NELLE CASE, NELLE FAMIGLIE»
Il
pellegrinaggio di Benedetto XVI a Carpineto Romano (5 settembre) nel
ricordo della nascita di Leone XIII (18102010) – a cui è legata la
prima grande enciclica sociale Rerum novarum – ci ripropone la
figura del Pontefice che in epoca moderna maggiormente inculcò la
devozione al rosario. Papa
Gioacchino Pecci (foto) infatti scrisse undici encicliche su
Maria e il rosario. Tanto che «per Papa Leone la Madonna è stata Mater
rerum novarum, ovvero generatrice di una nuova ottica cristiana» (Avvenire,
28.7.2010). Citiamo dalla prima di esse, dalla Supremi apostolatus.
«...Voi vedete le incessanti e gravi lotte che travagliano la
Chiesa. Voi vedete che la pietà cristiana, la pubblica moralità, e la
stessa fede, il più grande dei beni e fondamento di tutte le altre
virtù, sono esposte a pericoli sempre più gravi... La necessità del
divino aiuto non è certamente minore oggi di quella che era sentita
quando il grande san Domenico, a guarire le ferite della società,
introdusse la pratica del rosario mariano. Egli,
illuminato dall’alto, vide chiaramente che ai mali del suo tempo non
vi era rimedio più efficace che ricondurre gli uomini a Cristo, che è
"via, verità e vita", mediante la frequente meditazione della
redenzione da lui operata; e interporre presso Dio l’intercessione di
quella Vergine, a cui fu concesso di "annientare tutte le
eresie".
Per questo motivo egli dispose la pratica del rosario in modo che
fossero successivamente ricordati i misteri della nostra salvezza, e a
questo dovere della meditazione s’intrecciasse come un mistico serto
di salutazioni angeliche, intercalate dalla preghiera a Dio, Padre del
Signore nostro Gesù Cristo.
Noi dunque, che andiamo ricercando un uguale rimedio a non diversi
mali, non dubitiamo che la stessa preghiera, introdotta dal santo
Patriarca con così notevole vantaggio per il mondo cattolico, tornerà
efficacissima nell’alleviare anche le calamità dei nostri tempi.
In considerazione pertanto di queste ragioni esortiamo caldamente
tutti i cristiani a compiere, senza stancarsi, il pio esercizio del
rosario, o pubblicamente o in privato, nelle loro case e famiglie...».
«LA
SICILIA È COSTELLATA
DI SANTUARI MARIANI»
Nella
sua storica visita a Palermo il 3 ottobre Benedetto XVI ha ricordato l’amore
dei siciliani verso Maria immacolata.
«...In questo momento di profonda comunione con Cristo, presente e
vivo in mezzo a noi e in noi, è bello, come famiglia ecclesiale,
rivolgerci in preghiera alla sua e nostra madre, Maria santissima
immacolata.
La Sicilia è costellata di santuari mariani, e da questo luogo mi
sento spiritualmente al centro di questa "rete" di devozione,
che congiunge tutte le città e tutti i paesi dell’isola.
Alla Vergine Maria desidero affidare tutto il popolo di Dio che vive
in questa amata terra.
Sostenga le famiglie nell’amore e nell’impegno educativo; renda
fecondi i germi di vocazione che Dio semina largamente tra i giovani;
infonda coraggio nelle prove, speranza nelle difficoltà, rinnovato
slancio nel compiere il bene. La Madonna conforti i malati e tutti i
sofferenti, e aiuti le comunità cristiane affinché nessuno in esse sia
emarginato o bisognoso, ma ciascuno, specialmente i più piccoli e
deboli, si senta accolto e valorizzato.

Maria è il modello della vita cristiana. A
lei chiedo soprattutto di farvi camminare spediti e gioiosi sulla via
della santità, sulle orme di tanti luminosi testimoni di Cristo, figli
della terra siciliana.
In questo contesto desidero ricordare che oggi, a Parma, è
proclamata beata Anna Maria Adorni, che nel secolo XIX fu sposa e madre
esemplare e poi, rimasta vedova, si dedicò alla carità verso le donne
carcerate e in difficoltà, per il cui servizio fondò due istituti
religiosi.
Madre Adorni, a motivo della sua costante preghiera, veniva chiamata
"Rosario vivente". Mi piace rilevarlo all’inizio del mese
dedicato al santo rosario. La quotidiana meditazione dei misteri di
Cristo in unione con Maria, Vergine orante, ci fortifichi tutti nella
fede, nella speranza e nella carità» .
(L’Osservatore Romano, 45.10.2010)
Brevi
«La
devota tradizione del "volo" della
casa di Maria dalla Terra Santa sino a Loreto ci invita a meditare sul
"volo" in senso spirituale, sul rapporto tra terra e cielo...».
Così il segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone (in
foto sotto di Catholic Press), ricordava il 25 marzo – festa dell’Annunciazione
– a Loreto i 90 anni della proclamazione da parte di Benedetto XV (era
il 24 marzo 1920) della Beata Vergine lauretana quale patrona dell’aeronautica
e di tutti i viaggiatori in aereo (L’Osservatore Romano,
26.3.2010). Grandi manifestazioni e momenti di preghiera si sono
succeduti con il pellegrinaggio della statua della Beata Vergine in
tutti gli aeroporti italiani, che si concluderà il 10 dicembre, festa
principale del Santuario di Loreto.

Il
giorno prima di entrare in conclave il card. Karol Wojtyla si recò
solo soletto a pregare al Santuario della Mentorella, una cinquantina di
km da Roma. Nel ritorno rimase appiedato per un guasto alla macchina e
fu riportato a Roma da un passante. Il giorno dopo quello sconosciuto
Cardinale polacco divenne Giovanni Paolo II. Era il 16 ottobre 1978.
Sembra che Wojtyla sia andato a pregare in quel Santuario – uno dei
più antichi d’Europa – altre 30 volte. Questi e altri ricordi di
papi e di santi sono stati commemorati con uno specialissimo annullo
postale vaticano, raffigurante la Vergine con la scritta: Die
emissionis. 1500° Anniversario della fondazione del santuario Madre
delle Grazie della Mentorella.
«Lei
si chiama Anastasio del Santo Rosario. Ma lo dice il rosario?»,
chiede Giovanni XXIII al carmelitano Anastasio Ballestrero (foto
sotto). «Certo che lo dico». «Quante poste dice?», insiste il
Papa. «Tutte e quindici». Ma «Tutti i giorni?». «Sì!», risponde
il carmelitano. E papa Giovanni: «Bravo! Anch’io faccio lo stesso.
Anche adesso che sono papa. E quando mi dicono come trovo il tempo:
basta volere!, rispondo, e il tempo c’è sempre» (Maria
Ausiliatrice, sett.ott. 2010). Ballestrero (19131998) diventerà
arcivescovo di Torino e sarà creato cardinale nel 1979 da Giovanni
Paolo II.

Con i
213 cannoni vinti ai russi davanti a Sebastopoli nella guerra di
Crimea (18531856) veniva innalzata 150 anni fa la statua di Notre-Dame
de France sulla collina a ridosso dell’antico Santuario di Notre-Dame
de Puy (centro-sud della Francia). «Non la
guerra, ma la pace ci invita a servire la Vergine Maria». Così il
vescovo Henri Brincard ricorda quell’evento del 1860, che coinvolse la
nazione intera e Napoleone III. La statua bronzea della Vergine è di 22
metri con il piedistallo. Il piede che schiaccia il serpente è di un
metro e novanta, mentre il serpente che lo insidia e gira sulla sfera su
cui poggia la Vergine è lungo 17 metri (cf Stella Maris, n.
470/19).
«Perché
non ricordiamo che Gesù, Maria e Giuseppe erano una famiglia
migrante?». Da questa provocazione del diacono cattolico Ferdinando
Ruiz si è tenuta in Arizona, al confine col Messico, una catena di
solidarietà orante – la recita continua del rosario nelle famiglie e
comunità parrocchiali per 40 giorni – in risposta alla campagna
xenofoba anti immigrazione promossa da quello Stato degli Usa. Perché
40 giorni? Perché richiama i «40 years in the desert», dove sono
peregrinati gli ebrei verso la Terra Promessa. Al
Santuario di Guadalupe (foto sotto), nel confinante Messico, i
vescovi hanno ricordato questa situazione di attrito con gli Stati
Uniti, nel 200° anniversario dell’indipendenza del Messico (1810-2010).
Il 12 dicembre ricorre la festa della Vergine di
Guadalupe.

Oltre
alle bestemmie di un presidente del Consiglio, dobbiamo registrare l’insulto
(mariano) ai credenti di un presunto esperto d’arte. Il noto Vittorio
Sgarbi nel Comune dove è sindaco (Salemi nel trapanese) ha fatto
esporre una pittura di un certo Giuseppe Veneziano con una Madonna
raffaellesca portante in braccio un piccolo Hitler: "La Madonna del
Terzo Reich". «Personalmente non sono turbato né preoccupato dai
pugni allo stomaco di presunti artisti – ha detto mons. Domenico
Mogavero, vescovo di Mazzara del Vallo – al di là delle implicanze
blasfemiche credo si faccia torto alle vittime del nazismo ». Avvenire
ha consigliato di mettere per Natale Veneziano e Sgarbi al posto
dell’asino e del bue nel presepe. «Sarebbe una
salutare riflessione sulla crisi dell’arte» (30.9.2010).
«O
Vergine santissima, Madre del Signore... fo voto a voi di rimanere
vergine...». Tutti abbiamo letto a scuola come Lucia
nei Promessi Sposi (cap. XXI) recitando il rosario fece voto di
castità alla Madonna mentre era prigioniera dell’Innominato. Prendendo
lo spunto da questo celebre "voto", nella casa stessa di
Alessandro Manzoni (foto sotto) a Milano si è tenuta un’esposizione
di ex voto che copre oltre mezzo millennio, dal ’400 al dopo
guerra, 1945. Scampati pericoli di ogni genere, richieste di grazie,
illustrati in 100 "ex voto", frutto di amore e fede
incrollabili, come lo era stato il "voto" di Lucia, che ha
ispirato la mostra.

«Oggi,
15 agosto 1781, sappiano tutti coloro nelle mani dei quali capiterà
questa mia scrittura, che io sottoscritto Bruno mi vendo per schiavo
perpetuo della Beata Vergine Maria con donazione pura, libera, perfetta,
della mia persona...». È la consacrazione a Maria del venerabile Pio
Bruno Lanteri. Tra il 20092010 si sono celebrati i 250 anni della
nascita, che avvenne a Cuneo nel 1759. La fondazione della Congregazione
degli Oblati di Maria Vergine gli fu ispirata da sant’Alfonso Maria de’
Liguori (1696-1787) e dal grande devoto di Maria
san Luigi di Montfort (1637-1716). Riteneva
la Madonna «vera fondatrice della Congregazione ». Morì nel 1890.
Lanteri è un po’ il padre dei clochard, si direbbe oggi,
ispiratore delle iniziative sociali della Torino dell’epoca.

La
Regina d’Europa – questo è il suo titolo – dal Santuario di
Monte Lussari (Tarvisio, nella foto sopra) estende il suo
abbraccio verso Austria e Slovenia. Qui a 1789
metri un pastore trovò una statua della Vergine in un cespuglio.
La consegnò in paese al parroco, ma nottetempo l’immagine
tornò sul monte e... qui si videro le pecore del pascolo inginocchiate
davanti alla statua. La prima cappella è del
1360. Per i 650 anni è stato proclamato un giubileo. Poco
oltre il confine, in Austria, presso il Santuario di Maria Wörth, quasi
in gemellaggio spirituale si è tenuto nell’estate il
"Pellegrinaggio dei tre popoli", guidato dai Vescovi di
Lubiana, Udine, Klagenfurt.
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