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N. 2 febbraio 2009
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Nella
famiglia paolina - Don
Alberione e Maria
«Allora ho dato
la risposta...» «Invocare la Vergine sotto il titolo di
"Regina Apostolorum", perché siano santificati gli apostoli e
le apostole, perché ricevano il bene gli uomini assecondando gli
apostoli». Don Alberione, una volta resosi conto di aver ricevuto da Dio un carisma specifico da mettere a servizio della gloria del Signore e della santificazione delle anime, si preoccupò di dare ai suoi figli la spiritualità mariana che li avrebbe ispirati e sostenuti nella missione. Egli concentrò nel titolo Maria Madre, Maestra e Regina degli Apostoli il culto e la devozione verso la Madonna, indicandola come colei che, avendo formato l’Apostolo del Padre, ha ricevuto la duplice missione: a) generare e donare Gesù Cristo al mondo; b) suscitare e assistere gli apostoli di tutti i tempi perché da lei guidati continuassero a generare e a donare Cristo Maestro, Via e Verità e Vita al mondo attraverso tutti gli apostolati. La presenza di Maria nella storia paolina è uno dei cardini attorno a cui tutto gira fin dagli inizi delle fondazioni.
Ecco come ce ne parla don Timoteo Giaccardo nel luglio 1947: «Nella famiglia di S. Paolo la Madre di Dio si chiama la "Madonna". È il nome biblico "Mulier". Così la chiamò il Cottolengo e così imparò a chiamarla il Primo Maestro e così da lui abbiamo imparato a chiamarla noi. La prima Madonna che attrasse la devozione del Primo Maestro è la "Madonna dei fiori" di Bra, la "Virgo florum". Egli è di Bra e a questo Santuario lo conduceva la mamma. Ai piedi della "Madonna dei fiori" si determinò nella sua anima l’ideale, l’aspirazione, il proposito; fu concepita come in un’anima, in un seno virgineo, la Famiglia sampaolina. La quale nacque ai piedi della Madonna di Moretta, che ha il suo Santuario in Alba; nacque immacolata, sbocciò come un fiore fragrante di molto amore, e piena delle benedizioni della Madonna: che subito fu salutata, fu onorata, fu invocata "Regina degli Apostoli" e amata, e riverita, e ossequiata come Madre e Maestra e Regina». In realtà... In realtà, al culto e alla devozione a Maria Madre, Maestra e Regina degli Apostoli si giunse gradualmente. Alla luce dei dati che abbiamo a disposizione, per ora non è possibile stabilire con esattezza la data in cui la devozione alla Regina degli Apostoli divenne ufficiale nella Società San Paolo e nella Famiglia paolina. Possiamo solo dedurre che l’idea di praticare e di divulgare questa devozione – peraltro già vissuta dal giovane sacerdote Alberione e da lui raccomandata ai novelli sacerdoti della Diocesi albese – sia maturata durante gli anni 1919-1921.
8.12.1919 Don Alberione, durante un corso di esercizi spirituali alle Figlie di San Paolo, nella meditazione del 25 aprile 1964 confidò loro: «Nel 1919, l’8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione, sono venuti da me i chierici e i giovani aspiranti per chiedermi sotto quale titolo noi avremmo invocato Maria, quale sarebbe stata la nostra devozione; per esempio: Auxilium Christianorum, Mater Divinae Gratiae, Mater Boni Consilii, ecc. Già si era pensato e pregato e allora ho dato la risposta: invocare Maria sotto il titolo di "Regina Apostolorum", perché siano santificati gli apostoli e le apostole, perché ricevano il bene gli uomini assecondando gli apostoli e poi perché apostoli e fedeli siano tutti assieme in cielo». Il 23 novembre 1921, don Alberione chiese al suo Vescovo di approvare la Società San Paolo come Congregazione di diritto diocesano. Egli, nella breve storia della nuova istituzione, fra le devozioni speciali, annovera quella all’Immacolata a cui si dedica anche il sabato, ma non accenna minimamente al titolo di "Regina degli Apostoli".
1922 La prima immagine della Madonna che don Alberione offrì ufficialmente alla venerazione dei suoi figli è una statua di Maria Immacolata, che giunse in Casa Madre nel 1922 ed era venerata sotto il titolo di Immacolata Maria, Regina degli Apostoli. In un primo tempo quindi il titolo di "Regina degli Apostoli" è affiancato a quello di "Immacolata", ma con il passar degli anni – anche se per tutto l’arco della vita di don Alberione spesso appaiono uniti – il titolo di Maria Madre, Maestra e Regina degli Apostoli ha prevalso. Già nel maggio dello stesso 1922 il periodico Unione Cooperatori Buona Stampa così si esprime: «Il mese di maggio è solennizzato in casa con particolari funzioni, e con molto affetto: La Madre celeste è onorata sotto il particolare titolo di Regina degli Apostoli». Il 4 giugno del 1922, don Alberione scrisse: «Tre divozioni incontreranno perciò l’idea del tempo, e sono destinate a compiere gran bene nelle menti e nei cuori degli uomini. La divozione al Divin Maestro; la divozione a Maria SS. Immacolata Regina degli Apostoli; la divozione a San Paolo Apostolo, il più zelante ed ardente degli Apostoli di Gesù Cristo». In vista del mese di ottobre del 1922, don Alberione suggerisce di onorare Maria con il rosario, meditando soprattutto i cinque misteri che meglio ricordano questo titolo e questa devozione: «Questi misteri sono: il primo Gaudioso; il quinto Doloroso; il terzo, quarto e quinto Glorioso». Nel breve commento che egli fa dei cinque misteri, il titolo di Regina degli Apostoli viene arricchito dagli attributi di "Madre" e di "Maestra".
Culto antico Nel 1923, don Alberione inizia così un articolo sul culto alla Regina degli Apostoli: «Il culto alla Regina degli Apostoli è tra i più antichi, se proprio non lo si vuol dire assolutamente il più antico... Quale culto dunque più antico nel Cristianesimo, dopo quello al Divin Redentore, che il culto a Maria, Regina degli Apostoli?». Magnifico titolo Nel 1936, il periodico paolino Unione Cooperatori Apostolato Stampa specificava ulteriormente il perché i Paolini onorano e venerano Maria come Madre, Maestra e Regina degli Apostoli: «Noi Paolini e i nostri Cooperatori onoriamo la nostra Madre celeste sotto il magnifico titolo di "Regina degli Apostoli". L’abbiamo scelta sotto questo titolo, perché la nostra missione della stampa è apostolato, è una continuazione della missione degli Apostoli, quella di conquistare le anime a Dio; quindi in qualche modo siamo apostoli. È una bella grazia che ci ha fatto il Signore, e di cui dobbiamo tanto ringraziarlo. Maria è dunque Regina del nostro apostolato, dell’apostolato della stampa. Molte sono le ragioni per cui Maria è chiamata Regina degli Apostoli:
Giovanni Perego, ssp |
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