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N. 8-9 agosto-settembre 2008
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Editoriale ![]() «Maria che primeggia tra quegli umili e quei poveri del Signore che con fiducia attendono e ricevono da lui la salvezza, ci esorti ad una vita spirituale rinnovata perché possiamo ben adoperarci per testimoniare la fede». Parole consegnate da Benedetto XVI al cardinale Danneels, arcivescovo di Malines-Bruxelles, suo inviato per il 75° anniversario delle apparizioni della Vergine dei poveri a Banneux in Belgio, celebrato solennemente il 31 maggio scorso. Le grandi folle di pellegrini che arrivano a Lourdes per il Giubileo del 150° anniversario non devono far dimenticare che esattamente 75 anni dopo le apparizioni della Madonna a Bernadette, in un paesino del Belgio un’altra fanciulla, Mariette Beco, aveva anche lei il privilegio di vedere e parlare con la "Vergine dei poveri". Così si è definita la "bianca Signora", così è universalmente conosciuto il santuario a lei dedicato. Mariette ha 12 anni ed è la prima di una povera e numerosa famiglia, come povere sono tutte le famiglie di Banneux, piccolo villaggio delle Ardenne, con poco più di 300 abitanti, minatori e boscaioli. In casa Beco si respira un clima di indifferenza religiosa e la piccola Mariette fatica a scuola e a catechismo, poco sorretta dai genitori stessi. Proprio a lei, la sera del 15 gennaio 1933 appare una scena straordinaria: guardando dalla finestra di casa, vede in giardino una donna, bella, con le mani giunte. La fanciulla istintivamente prende in mano la corona del rosario che pochi giorni prima aveva trovato per strada ed inizia l’Ave Maria. La Signora le fa cenno di avvicinarsi e Mariette grida: «C’è una bella Signora in giardino!» e tenta di uscire, ma la mamma velocemente chiude la porta a chiave. Tre giorni dopo la scena si ripete e Mariette segue la Signora fino ad una fonte, dove le viene ordinato di immergere le mani nell’acqua. «Questa sorgente è riservata per me e per tutti gli ammalati», le dice la Signora, salutandola. La sera del 19 gennaio, accompagnata dal padre, Mariette esce in giardino, si inginocchia e prega. «Io sono la Vergine dei poveri», risponde la Signora alla richiesta della fanciulla. Nelle apparizioni seguenti – fino a otto – la Vergine chiede che si costruisca una piccola cappella, raccomanda di pregare molto e rivela il suo compito materno: «Io vengo ad addolcire la sofferenza. Io sono la Madre del Salvatore». La notizia delle visioni si diffonde velocemente e nel villaggio arrivano pellegrini sempre più numerosi; appena sei mesi dopo è costruita la chiesetta e si registrano i primi casi di guarigione. L’autenticità delle apparizioni viene riconosciuta dalla Chiesa nel 1949 e da allora, tutte le sere, nel piccolo paese una folla di fedeli continua la devota preghiera di Mariette Beco. Banneux, nel cuore dell’Europa, è diventato un centro di spiritualità mariana e in particolare agli ammalati nel corpo e nello spirito è offerta l’acqua della sorgente, perché trovino sollievo nelle sofferenze e vivano l’amore di Cristo, insieme con la Madre. A Banneux si arriva poveri e si riparte felici. Ai pellegrini viene proposto un itinerario spirituale che sottolinea gli elementi essenziali del Giubileo delle apparizioni: la riconciliazione attraverso il Sacramento del perdono, la partecipazione alla celebrazione dell’Eucaristia, la preghiera per la Chiesa universale, per le diocesi, le vocazioni e la santità del clero, un atto di carità fraterna. La Vergine dei poveri prende ognuno per mano e lo conduce verso la sorgente, verso suo Figlio. Giovanni Ciravegna
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