
UN NATALE SPECIALE
Cari ragazzi, è un Natale
speciale quello del Giornalino, che si presenta già
"ingrassato" prima degli interminabili pranzi delle feste!
Infatti, la copia che avete tra le mani ha 16 pagine in più, tutte
dedicate al cuore di questa festa, la nascita di Gesù.
La parte centrale del Giornalino è un inserto staccabile in
cui raccontiamo con semplicità, e con le poetiche illustrazioni di
Silvia Colombo, il racconto più bello, quello narrato nei Vangeli
di Luca e di Matteo, e che altri Vangeli cosiddetti apocrifi,
insieme con la tradizione popolare, hanno arricchito di particolari.
I disegni, come pure la copertina del Giornalino, sono tratti
da un bel libro appena uscito, Gli
angeli di Natale, Edizioni Paoline, scritto dalla
nostra giornalista Fulvia Degl’Innocenti, dove sono gli angeli
stessi, i messaggeri divini, che ebbero un ruolo fondamentale in
quella vicenda, a rievocare in prima persona, uno dopo l’altro,
quanto accadde in quella notte del primo Natale.
Un mistero grande, che si rinnova ogni anno, in ogni casa, nel
vostro presepe fatto con amore.
E ai presepi, un’antica tradizione così popolare, è dedicato il
poster di questa settimana: presepi di tutto il mondo, fatti con i
materiali più vari.
Con l’augurio che il vostro sia un Natale di gioia e di
solidarietà. 
LINGUA DI PAPPAGALLO
Perché solo alcuni pappagalli parlano?
CHIARA ‘98 - E-MAIL
I pappagalli parlanti sono pochi. I più
chiacchieroni sono il giaco, l’amazzone a fronte gialla, il
cacatua e l’ara. Acquistano questa abilità da piccoli, vivendo
con i padroni. Perché solo loro? Forse dipende dalle dimensioni dei
loro organi fonatori. Ma non parlano solo i pappagalli, anche gazze
e merli indiani possono riprodurre le nostre consonanti, sia pure in
modo meno chiaro, perché, quando cinguettano, emettono suoni
altrettanto bruschi. Quanto alle vocali, emettono suoni d’intensità
simile ma senza la loro risonanza.
GATTI
TURCHI
Mi parli del gatto d’Angora?
FEDERICA ‘98 - E-MAIL
È un gatto d’origine turca, dal mantello bianco,
cannella o nocciola. Secondo alcuni studiosi discende dal Manul,
felino selvatico a pelo lungo; altri sostengono sia stato allevato
dai tartari e poi dai cinesi; altri ancora, che sia il risultato di
una mutazione.
Fin dal XV secolo, viveva vicino ad Ankara (capitale della Turchia),
da dove si diffuse in Inghilterra. Nel XVII secolo arrivò in Italia
e in Francia. Il gatto d’Angora è pacifico, vivace,
giocherellone, affettuoso e indipendente proprio come il Persiano.
TRASLOCO SU MARTE…?
L’uomo potrà mai abitare su Marte?
MICHAEL ‘98 - E-MAIL
Secondo alcuni scienziati, tra qualche anno sì,
magari trasformando le caverne del pianeta rosso in abitazioni e
laboratori e rendendo l’aria respirabile. Un progetto americano,
finanziato dalla Nasa, studia le possibilità di colonizzarlo
creando, nei suoi anfratti, delle bolle d’aria, biosfere
"gonfiabili" di nylon e plastica, gli stessi materiali
usati per le mongolfiere. L’idea di vivere su Marte, finora,
sembrava fantascienza: la sua atmosfera, composta soprattutto da
anidride carbonica, rende l’aria irrespirabile. La sfida è
trasformare l’anidride carbonica in ossigeno grazie a felci d’acqua
e piante galleggianti, attraverso il processo della fotosintesi. La
data del trasloco spaziale? Intorno al 2030.
W BABBO NATALE!
Mi parli di Babbo Natale?
BEATRICE TREMOLADA - E-MAIL
È conosciuto anche come Santa Claus e con molti
altri nomi a seconda dei Paesi (Europa, Usa, Sudamerica, Giappone,
Filippine...). Santa Claus deriva da San Nikolaus, cioè san Nicola
di Myra, famoso per la sua carità. Poiché la sua festa cade il 6
dicembre, e proprio in questa data in molti Paesi venivano portati
doni ai bambini in ricordo della benevolenza del santo vecchio, col
tempo il suo culto ha dato origine alla figura di Babbo Natale.
Le trasformazioni (mantello vescovile in giaccone lungo e mitra in
cappuccio) sono frutto della tradizione nordica.
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