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Pesci
d’acquario o... da circo? |
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Caro zio
Giò,
quali pesci si possono
mettere in un acquario?
Ivan Zatta - Padernello di Paese (Treviso) Beh, c’è solo l’imbarazzo della scelta: pesci d’acqua dolce o salata, mediterranei, tropicali, in assoluto i più strani... Certo, se devo dirti la verità, io i pesci preferirei lasciarli nel loro ambiente naturale: chiusi negli acquari mi fanno un po’ tristezza! Comunque, bando alla malinconia, anche perché ci sono pesci davvero bizzarri... Qualche esempio? L’Amphiprion bicinctus o pesce pagliaccio, un buffoncello che vive nelle calde (24-28 gradi ) acque indopacifiche, chiamato così per i suoi colori. Vive in coppia o in piccoli branchi e non può fare a meno delle attinie, animaletti simili a fiori.
Oppure il Platax orbicularis o pesce pipistrello, abitante del Mar Rosso, dell’Oceano Indiano e del Pacifico occidentale, col suo corpo ovale, le gigantesche pinne e una striscia scura che attraversa l’occhio. Timido e tranquillo, si spaventa facilmente (per questo è meglio non mischiarlo ad altre specie) e quindi ha bisogno di qualche anfratto in cui nascondersi. Un esemplare è sopravvissuto in un acquario per quasi 14 anni!
Ma non scherza neppure l’Ostracion cubicus o pesce scatola, col suo caratteristico corpo quadrangolare e il suo movimento lento. Questo pacioccone ama la compagnia, ma – attento! – ha il corpo rivestito da un muco che per gli altri ospiti dell’acquario può essere tossico!
E della Lactoria cornuta o pesce cofano cornuto che dici? Rivestito di una corazza che lascia liberi solo muso, occhi, pinne e branchie, questo pesce tropicale, che sopra gli occhi – da qui il nome – ha due caratteristiche antenne ossee, si muove come un piccolo elicottero. In fondo all’acquario, ha bisogno di sabbia, rocce o rami di madrepora. Per tenerlo in casa, almeno all’inizio bisogna dargli solo cibo vivo (artemie, piccoli pesci); col tempo, se si abitua, può diventare tanto domestico da venire a mangiare nella mano.
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