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Dall’inizio
della traslazione delle spoglie mortali della Serva di Dio Scolastica
Rivata, dal cimitero di Alba a Roma, il 23 ottobre 2007, il prof. Giovanni
Arcudi e la sua équipe hanno proceduto agli interventi
conservativi della salma, trovata intatta dopo vent’anni dalla
sepoltura. Il prof. Arcudi, direttore della Scuola di specializzazione in
medicina legale e delle assicurazioni nella Facoltà medica dell’università
di Roma "Tor Vergata", ha curato, tra altre, la salma di
Giovanni Paolo II e di Chiara Lubich e quelle dei canonizzandi della
Famiglia paolina.

La salma di Madre Scolastica Rivata.
In questi cinque mesi, pur nella piena osservanza anche delle norme
canoniche che non permettono espressioni di culto se non dopo la
beatificazione, sono aumentate giorno per giorno le espressioni di
devozione e desiderio di conoscere meglio Madre Scolastica, questa figlia
dell’albese, nata a Guarene. Si sono svolti incontri nei quali i membri
della Famiglia paolina, e non solo, si sono uniti alle suore Pie Discepole
del Divin Maestro per pregare e per ascoltare i messaggi di Madre
Scolastica, tramandati specialmente attraverso le sue numerose lettere. In
questi memoriali emergeva sempre la gioia contagiante di Madre Scolastica,
anche nei momenti più difficili della sua vita. Lei ha saputo svolgere la
sua missione, attaccata in primo luogo al Signore e alla sua volontà, e
non al prestigio degli incarichi apostolici o della stima da parte delle
persone. La vita consacrata veniva anche designata come istituti di
perfezione, sottintendendo che si trattava di perfezione nell’amore. E
il Signore ha dotato Madre Scolastica di un grande amore, sia mentre le
venivano affidati incarichi di autorità, sia quando questi le venivano
tolti, per passare a compiti difficili come quello di recarsi in missione
in Egitto o di riprendere le stesse funzioni di prima. Si era fidata del
Signore e del Beato Giacomo Alberione e non è mai venuta meno alla
completa consegna di sé nell’essere fedele alla chiamata di Dio.

Roma, 3 aprile. Da destra: Giuseppina Gallo,
nipote della Serva di Dio;
Carla Boffa, sindaco di Guarene; l’assessore comunale Emilio Cravanzola
e il parroco don Dario Saglietti.
La Serva di Dio ha consumato la sua vita all’interno della Famiglia
paolina e della Congregazione delle Pie Discepole del Divin Maestro, ma il
suo zelo per il Signore e per il Vangelo non aveva confini. Già anziana
era inseparabile dal giornale, che portava anche davanti a Cristo presente
nell’Eucaristia per presentare al Signore le necessità della società,
della Chiesa e delle persone.
Ora le Pie Discepole e la Famiglia paolina attendono e pregano per il
buon esito della causa di beatificazione e canonizzazione di questa
sorella e madre, ma gli eventi vissuti il 3 aprile in occasione della sua
sepoltura nella chiesa di Gesù Maestro a Roma sono una dimostrazione
della sua crescente fama di santità. Per seguire le varie tappe della
traslazione e della giornata conclusiva, il 3 aprile, si può consultate
il sito www.madrescolastica.pddm.org.
Don Antonio F. Da Silva
Postulatore generale della Famiglia Paolina
RICORDI
DI MADRE SCOLASTICA SUGLI INIZI DELLA CONGREGAZIONE
Nei Ricordi sugli inizi della Congregazione, scritti da
Madre Scolastica nel 1964 su richiesta dell’allora superiora
generale Madre M. Lucia Ricci, leggiamo: «(...) Mio Padre
mi aveva condotto Lui quando entrai in Casa e discorrendo aveva
raccontato al Primo Maestro [Giacomo Alberione] quello che ero
capace a fare e tra l’altro che ero capace a fare la cuoca, cosa
che mi dispiacque un po’ perché a me piaceva di più il cucito.
Ma il Primo Maestro prese in considerazione quello che gli disse
mio Padre e ciò che gli avevo espresso io; tenendo in conto le
sue dichiarazioni, disse a Maestra Teresa [Raballo, delle suore
Figlie di San Paolo] di mettermi a cucire con le due arrivate
nella stessa settimana; questo certo l’ha fatto per far contenta
me, nei primi giorni della vita religiosa, ma poco dopo mi fece
mettere in cucina ad aiutare la cuoca.
Ormai però non m’importava più nulla una cosa o l’altra,
e andai allegramente in cucina. Come sempre e dappertutto il
lavoro era molto, ma alla sera dopo la pulizia della cucina e
stoviglie trovavamo ancora modo di dar una mano a qualcuna più
bisognosa. Quindi ci mandavano ad aiutare in legatoria. A me
diedero il compito di aiutare a piegare la Gazzetta d’Alba,
e io ne ero entusiasta.
Sovente il sig. maestro Giaccardo veniva a far visita in
legatoria e una sera passandomi vicina mi disse: Oh! che fai tu
qui? "Piego la Gazzetta, e se mi lasciasse sempre
in legatoria ne sarei tanto contenta".
Egli mi rispose non senza un’apparente asprezza: tu vai in
cucina a pulire le pentole! E io me ne andai, in silenzio, e in
legatoria non mi mandarono più» (siamo nel 1922-23, ndr). |

DICHIARAZIONI - Dal Bollettino
regionale: Oscar Farinetti 38 mila euro, Giancarlo Drocco 515 mila, Aldo
Sartore 137 mila
Quando il reddito sorprende
di M.G.O.
Gazzetta
ha più volte citato – cifre alla mano
e in anni non sospetti – quanto stampa e tv nazionali hanno
"scoperto" e portato alla ribalta di recente: non solo i
politici intascano, a torto o a ragione, denaro pubblico. Non sono infatti
da meno gli amministratori di enti pubblici o pubblico-privati. Anche se,
in realtà, c’è modo di controllare. Ne è testimonianza il recente
Bollettino ufficiale della Regione Piemonte (che pure ha tagliato, per
volontà dell’Esecutivo, enti ed emolumenti), datato 5 marzo 2008. Da
queste pagine spulciamo le dichiarazioni dei redditi del 2006 degli
amministratori di enti e istituti operanti in ambito sabaudo, pubblicati,
in ottemperanza alla legge regionale 16 del 5 settembre 1983, dall’Ufficio
di presidenza del Consiglio. Liliana Allena (Atl di Alba, Bra, Langhe e
Roero) dichiara un reddito di 28.647 euro; Luigi Barbero, amministratore
braidese inserito nell’Atl, 214.861 euro; Giovanni Comoglio (Atl),
26.367; Giancarlo Drocco (Atl), 515.155; Natale Farinetti (si tratta dell’Oscar
famoso per l’Agenzia di Pollenzo, inventore di Eataly), a
sorpresa iscrive un reddito complessivo ai fini Irpef di soli 38.046 euro;
Giovanni Monchiero (direttore dell’Asl Cn2) 139.290 euro; Aldo Ponzo
(Agenzia di Pollenzo) 79.164 euro; Aldo Sartore (Atl), 137.702 euro.
m.g.o.
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