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PARLA
LAUTORE
«Tutto
è realtà...»
«I
miei personaggi esistono. Li cerco, li scopro, li
prendo in mezzo al popolo, nella strada, nella vita
di tutti i giorni. Tutto è realtà. Il fatto è che
la realtà si presenta sotto varie forme: voglio
dire, può essere normale o fantastica. Insomma anche
i racconti fantastici, anche i più fantastici,
esprimono in fondo situazioni di vita reale».
«Stalinista
lo sono stato, certo, ma ho smesso di esserlo quando
ho capito che le posizioni radicali non portano a
niente. E questo è avvenuto negli anni Cinquanta...
Continuo a essere socialista e contro il capitalismo.
Ma realizzare una vera società socialista sarà una
cosa che richiederà molto tempo, lo si potrà fare
solo seguendo un lungo cammino democratico».
Col prossimo numero, il 28, Famiglia
Cristiana presenterà Mar Morto di Jorge
Amado, lo scrittore brasiliano tradotto in tutte le
lingue, pubblicato in milioni e milioni di esemplari.
Autore assai prolifico, continua ad imporsi, malgrado i
suoi ottantasei anni, un intervento al cuore e una
malattia della retina che glimpedisce quasi
totalmente di leggere e scrivere. Accanto a lui, da
cinquantadue anni, la moglie dorigine italiana,
Zélia Gattai, «sensibile, coraggiosa e vitale»,
secondo la definizione dello stesso Amado. Sono notissimi limpegno politico-sociale di Jorge
Amado nato il 10 agosto 1912 a Ferradas, Comune di
Itabuna nello Stato di Bahia e la sua adesione al
Partito comunista. Direttore del giornale del partito,
nel 1936 e poi nel 1937 viene incarcerato a causa delle
sue idee, i suoi libri vengono bruciati per decreto del
dittatore Getulio Vargas. Dopo un esilio in Argentina e
in Uruguay, ritornato in Brasile nel 1945 ed eletto
deputato per il Partito comunista, nel 1946 riceve il
premio Stalin per la letteratura.
Nel 1948, costretto allesilio
per la seconda volta, si reca in Francia, in
Cecoslovacchia e nellUnione Sovietica, dove scrive
i tre volumi de I sotterranei della libertà
è ora uscita la traduzione del primo, Tempi difficili
nellintento di descrivere la propria
visione del mondo stalinista nel quale aveva creduto.
Quando rientra in Brasile, manifesta un certo distacco
dallimpegno politico e, dopo tanto tergiversare,
abbandona il Partito comunista. «Come militante»,
spiega, «restavo un narratore dimezzato. Quando sono
tornato dallesilio ho pensato: adesso è finita. Le
idee le metto solo nei libri, mai più discorsi, mai più
giornali». Messo da parte limpegno politico, non
trascura quello sociale: non può tradire il suo mondo,
quello dei diseredati. In tal senso può dirsi che Amado
sia veramente lo scrittore che ha fatto conoscere
lanima più segreta del Brasile agli stessi
brasiliani, laedo della "faccia oscura"
del grande Paese.
A face obscura è il titolo
che Amado pensava di dare al romanzo Tocaia grande ("Grande
imboscata"), titolo che può significare faccia
scura, come la pelle dei meticci, o faccia nascosta, in
ombra, qual è in realtà il volto dei poveri di Bahia.
Eppure è proprio la povera gente a costruire le città,
mentre i cosiddetti uomini illustri, ricordati con i
monumenti e i nomi delle vie, sono soltanto degli
sfruttatori.
Non è facile essere scrittore
socialmente e politicamente impegnato nel Brasile degli
anni Trenta e Quaranta. La letteratura è tutta al
servizio dei potenti. Eppure proprio in questi anni
Amado, diciannovenne appena, inizia la sua carriera con Il
paese del carnevale (1931) denuncia di una
società oppressiva e ingiusta e poi con Cacao (1933)
che, nello spirito del realismo socialista, affonda il
bisturi nelle miserie dei lavoratori delle piantagioni di
cacao sfruttati allinverosimile. Così Amado porta
avanti, canto dopo canto romanzo dopo romanzo
, il suo unico, ininterrotto poema del Brasile, in
cui il magico incanto di Bahia è lirica atmosfera per
tutte le storie di denuncia e di ribellione. Sconfitte le
ideologie, «disgrazia del nostro tempo», è possibile
aprirsi allottimismo e sperare che le classi più
emarginate riacquistino la propria dignità. E ciò
nonostante la drammatica realtà brasiliana: corruzione,
miseria, violenza che non risparmia adulti, vecchi,
bambini ai quali sono spesso negati il diritto e la
possibilità di vivere. Questo il messaggio delle opere
di Amado, frutto anche del suo approdo al sincretismo
religioso che lo porta lui dichiaratamente
materialista e ateo a sposare i santi cattolici
alle divinità degli antichi riti afro-brasiliani, dove
convivono schiavi e padroni, negri e portoghesi.
Così si spiega lottimismo
dello scrittore che, convinto del potere liberatorio
della poesia e della letteratura, continua ad essere voce
del Brasile e amalgama di sangue portoghese, indio
e nero così riassume la propria funzione
mediatrice: «Ecco, io sono il Brasile».
IL ROMANZO /
Donne e marinai legati
dal fatale richiamo della regina del mare |
Mar Morto, romanzo del 1936
che, diviso in brevi capitoli, racconta, in un
contesto di originale sincretismo religioso,
storie di mare e di amore, è la conferma del
raggiunto equilibrio nel realismo lirico da parte
del ventiquattrenne Amado il quale, giusto un
anno prima, si è laureato in legge. Tappa
importante non solo per il suo autore, ma per
tutta la storia del romanzo brasiliano, il libro
narra le vicende di Guma, Livia, Esmeralda, Rosa
Palmerão, del vecchio Francisco, tutte attraversate da un comune
destino, quello di Bahia e dei suoi abitanti, al
cui centro sta la dea Iemanjá, regina del mare,
temuta da tutti i marinai perché sanno che il
suo mostrarsi reca implicitamente il compimento
di un destino di morte. Iemanjá tuttavia non è
soltanto il richiamo della morte, ma anche il
volto della bellezza che tutti i marinai, lontani
da casa, immaginano di vedere riflessa nelle
donne delle loro avventure, preludio al paradiso
nel quale si ritroveranno alla fine della loro
esistenza. Per questo le donne di Bahia attendono
trepidanti il rientro delle imbarcazioni nel
porto, nella speranza che la regina abbia
rimandato per i loro uomini lapprodo
finale. Risaputo infatti che il mare di Bahia,
mare di amore, è soprattutto mare di morte: ma i
barcaioli, pur essendone consapevoli, non
riescono a sottrarsi allincantesimo e al
suo fatale richiamo. «Forse per questo», dice
il vecchio Francisco, «i marinai non si
dovrebbero sposare: ma la vita continua con le
sue leggi immutabili, come continua lo sfavillio
delle luci della città riflesse nella rada,
quasi un tacito, irresistibile invito
allebbrezza del rischio e
dellavventura».
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COMINCIA
COSÌ. . .
La notte calò
inattesa. Gli uomini non laspettavano quando, con
nuvole pesanti, cadde sulla città. Le
luci del porto non erano ancora accese, al Faro delle
Stelle le misere lampade non illuminavano ancora i
bicchieri da cachaça, molti saveiros ancora fendevano le
acque del mare, quando il vento portò con sé la notte
di nuvole nere.
Gli uomini si guardarono come
interrogandosi. Guardavano fissi lazzurro del mare
chiedendosi di dove venisse quella notte anticipata nel
tempo. Non era ancora lora. Ma essa veniva, carica
di nuvole, preceduta dal freddo vento del crepuscolo,
offuscando il sole come per un terribile prodigio. La
notte arrivò, quel giorno, senza musiche a salutarla.
Non sera ancora sparsa per la città la limpida
voce delle campane della fine del giorno. Nessun negro
era ancora apparso con la chitarra sulla sabbia del
porto. Nessuna fisarmonica salutava la notte dalla prora
di un saveiro. Dalle ladeiras non era ancora
disceso il ritmo monotono dei candombés e delle
macumbas. Perché la notte era già calata,
senza attendere la musica...
LA
CASA COMPERATA GRAZIE A UN FILM |
I
libri di Amado sono diverse decine, per lo più
tradotti in Italia da Garzanti. Si comincia con Il
paese del carnevale (1931) e Cacao
(1933). Dal ritorno ai luoghi della sua infanzia,
al sud dello Stato di Bahia, Amado passa, con Sudore
(1934), alla denuncia delle misere condizioni dei
lavoratori di Salvador. Vengono poi Jubiabá
(1935), Mar Morto (1936), Capitani
della spiaggia (1937), Terre del finimondo
(1942), Il cammino della speranza
(1942), Messe di sangue (1946) che
descrive la tragedia del latifondo nei campi del
Nord-Est brasiliano e la lotta dei braccianti nel
sertão, I sotterranei della libertà
(1952).
Si arriva a Gabriella,
garofano e cannella (1958) cui seguono Due
storie del porto di Bahia (1961), I
guardiani della notte (1965), Donna Flor e
i suoi due mariti (1966), La bottega dei
miracoli (1969), Teresa Batista stanca di
guerra (1972), Vita e miracoli di Tieta
dAgreste (1977), Alte uniformi e
camicie da notte (1979), Il ragazzo di
Bahia (1982), Tocaia grande (1985), Santa
Barbara dei fulmini (1989), I Turchi alla
scoperta dellAmerica (1991) e Navigazione
di cabotaggio (1992). Cinema e televisione
hanno attinto largamente ai bestseller di Amado,
il quale candidamente confessa di essere riuscito
a comprare la casa di Bahia con i diritti
cinematografici di Gabriella, garofano e cannella
e quella di Parigi con lanticipo per un
film tratto da Tocaia grande. Enorme il successo
di Donna Flor e i suoi due mariti (1978) diretto
da Bruno Barreto, con Sonia Braga, protagonista
anche di Gabriela.
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GIUDIZI FAMOSI
Giuliano
Soria
«Chi ha letto Jorge Amado sa quali sono
i suoi miti: la terra (il Brasile), i porti (Bahia), la
difesa delle classi subalterne, le razze, le mulatte...
Sa anche sino a che punto siano letteratura e in che
momento diventano realtà: forze interiori che consentono
alle vittime di una cultura coloniale, bianca,
"fazendera", di resistere e, a volte, di
vincere. È forse per questultimo motivo che Amado
ha successo».
Giuseppe
Bellini
«Amado non abbandona il suo impegno di riscatto. Sono
passati gli anni, sono tramontati i miti, travolti dalla
forza dei popoli che aspirano alla libertà, ma il
problema della condizione delluomo sulla terra
rimane identico. Sorprende certamente la costanza con cui
lo scrittore rimane legato alla sua utopia di fondo: gli
anni non hanno indebolito il suo entusiasmo né la sua
fede».
Luciana
Stegagno Picchio
«Amado ama i propri personaggi, ne conosce ogni sorriso e debolezza. E da questa
simpatia per gli umili, la gente di colore, vista nel suo
ambiente, nella Bahia pittoresca delle pratiche magiche e
parareligiose, dove lintento realistico si avvale
di una visione romantica delle opposizioni sociali, dove
il documento è sempre letto passionalmente e inserito
nella struttura narrativa con una sua precisa funzione
poetica, nasce il grande affresco di costumi che è
lopera di Jorge Amado: che non ha uguali nel Paese
e di cui si capisce benissimo il successo presso altre
genti afflitte dalle stesse miserie, ma non gratificate
da un paesaggio altrettanto caldo e colorito».

La
prossima settimana,
Famiglia Cristiana
più "Mar Morto"
a sole £. 7.000
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