![]() |
|||
INCHIESTA (2) Somalia di BARBARA
CARAZZOLO ALBERTO CHIARA e LUCIANO SCALETTARI |
|||
![]() |
ADEN, SEVIZIATO CON GLI ELETTRODI Aden
Abukar Ali è una delle vittime delle violenze italiane.
È giunto in Italia il 12 gennaio per deporre davanti ai
magistrati italiani. La sua foto, pubblicata in Italia, fece esplodere lo scandalo. Racconta di
essere stato arrestato a Johar. Prima di subire per otto
volte le scosse elettriche ai testicoli, Aden riferisce
di essere stato picchiato da sei militari con delle
bottiglie piene di sabbia. Ancora adesso ha dolori e
perdite di sangue in seguito alle sevizie. «Quello che
ci offende di più», dice, «è il tentativo di
screditare le nostre testimonianze». TESTIMONE SCOMODO? ARRESTIAMOLO La testimonianza più agghiacciante è
quella di Hashi, unico superstite di 17 persone gettate
in mare legate il 27 dicembre 93. Hashi, che è
ancora in stato darresto, nellinterrogatorio
ha raccontato di essere stato presentato
allambasciatore italiano Cassini da Jelle (ora
irreperibile in Italia), uno dei due testi che lo
accusano di aver partecipato al commando che uccise Alpi
e Hrovatin. Ha dichiarato che dopo lincontro con
lambasciatore, Jelle gli disse che Cassini cercava
notizie sui giornalisti uccisi. Aggiunse che, essendo
Hashi una vittima dei soldati italiani, se si fosse
autoaccusato, Cassini gli avrebbe dato un compenso.
Rispose che la proposta non gli interessava. LE MOLTE VERITÀ DI SAID ALI Dahira, violentata con un razzo, è considerata "inattendibile". Said Ali, autista della Alpi, è creduto, invece. Il 12 gennaio, alle 19, nega di poter riconoscere i killer. Ma alle 22.30 dice di averli visti bene, e di aver identificato Hashi sullaereo che portava entrambi in Italia: era nel sedile posteriore della Land Rover blu, specifica, col fucile in mano. Hashi è stato arrestato.
|
||
![]() |