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La riforma che cambierà il commercio I punti principali della riforma di GIUSEPPE
ALTAMORE |
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Lo schema del decreto legislativo, approvato dal Consiglio dei ministri venerdì 16 gennaio, è destinato a rivoluzionare il commercio. In una trentina di articoli sono disciplinati i molteplici aspetti del settore: dalla liberalizzazione delle tabelle merceologiche fino allabolizione delle licenze. Licenze. Per aprire negozi fino a 300 metri quadrati basterà la comunicazione al sindaco. Sarà abolito il Registro esercenti presso la Camera di commercio. Non sarà più necessario esibire un contratto di compravendita della licenza per negozi fino a 300 metri quadrati. Tabelle merceologiche. La riforma abolirà le 14 categorie merceologiche esistenti. I negozi saranno suddivisi in alimentari e non alimentari. Nuovi orari. Il negoziante potrà stabilire i propri orari tra le 7 e le 22. Ci sarà maggiore flessibilità nelle città darte e turistiche, soprattutto per lapertura domenicale. I compiti di Comuni e Regioni. I Comuni potranno autorizzare lapertura di esercizi commerciali fino a duemila metri quadrati. Alle Regioni spetterà lautorizzazione per le aperture oltre i duemila metri quadrati e lemanazione dei regolamenti e dei piani relativi alla rete distributiva. Supermercati e ipermercati. È sospesa lapertura di nuove grandi strutture fino allapprovazione dei regolamenti e dei piani regionali. Le garanzie per i consumatori. La riforma abolisce le aste televisive. Sono previste più tutele in occasione di saldi, liquidazioni e vendite per corrispondenza. Sorgeranno anche "empori polifunzionali" con annessi servizi come la posta o la banca. g.a.
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