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INIZIATIVE ESCE IL TERZO VOLUME DELLA BIBBIA MINIATA LE LETTERE DEL PRIGIONIERO DI CRISTO Nella Bibbia di Borso d’Este convivono immagini cristiane e naturalistiche, che esprimono bene il raffinato clima culturale delle corti rinascimentali italiane. Nella Lettera ai Colossesi – che apre il terzo volume della Bibbia di Famiglia Cristiana illustrata dalle preziose miniature della Bibbia di Borso d’Este – san Paolo affronta l’attualissimo tema di uno spiritualismo paganeggiante, fondato su quelle mediazioni tra l’uomo e Dio (angeli, spiriti, elementi cosmici e astrali) che oggi vanno sotto il nome di New Age (nuova era). Scrive infatti l’Apostolo: «Nessuno vi inganni con la sua filosofia e con vuoti raggiri ispirati alla tradizione umana». Ed è proprio la cultura dell’autonomia dell’uomo e del creato da Dio che ha caratterizzato la grande e affascinante stagione del Rinascimento nelle corti italiane a emergere dalle immagini della Bibbia di Borso d’Este; opera che di quella stagione può essere considerata l’emblema. Nelle pagine del prezioso codice, nato alla corte dei principi di Ferrara, immagini pagane e cristiane sono accostate in evidente sincretismo: convivono così elementi naturalistici, cosmologici e astrali, l’araldica di casa d’Este, episodi biblici ed evangelici. Nella successiva Lettera ai Filippesi, Paolo segna
la distanza da ogni forma di umanesimo paganeggiante: «Per me vivere è
Cristo e il morire un guadagno». Nella stessa lettera ricorre poi a un’immagine
suggestiva, che evoca la gara sportiva: «Corro per afferrarlo, io che per
primo sono stato afferrato da Cristo». Spogliarsi dell’uomo vecchio Nella prima Lettera ai Tessalonicesi, che rappresenta forse il più antico scritto cristiano (composta tra l’anno 50 e il 51), Paolo affronta con realismo il tema della seconda venuta di Cristo: «Il giorno del Signore verrà come un ladro di notte... Restiamo dunque svegli e siamo sobri». Nella seconda Lettera ai Tessalonicesi l’autore ammonisce gli oziosi: «Chi non vuole lavorare neppure mangi». In un medaglione del prezioso codice, incorniciato da una verde ghirlanda di foglie, l’Apostolo esorta un discepolo a guadagnarsi il pane con la fatica del lavoro. Nella Lettera ai Galati anticipa temi come fede, grazia, libertà e giustificazione che svilupperà poi nella Lettera ai Romani. Nella Lettera agli Efesini, infine, Paolo si definisce «prigionero di Cristo» e scongiura i fratelli a spogliarsi dell’uomo vecchio per rivestirsi di Cristo.
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