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CINEMA UN NATALE D’ALTRI TEMPI La commedia di Palminteri riscopre sentimenti perduti. La vigilia di Natale, un uomo immalinconito dalla solitudine vaga senza meta per la città in cerca di qualcuno con cui parlare e condividere una parentesi di serenità. A notte fonda incontra un vagabondo. Potrebbe essere un immigrato o un esule politico, ma alla fine dietro la sua figura si intravede quella del Salvatore. Il protagonista di questo racconto di Jo W. Lawrence, scrittore sconosciuto in Italia, è stato moltiplicato per dieci dallo sceneggiatore David Hubbard, al quale Chazz Palminteri (attore e commediografo) si era rivolto con la richiesta di uno di quei copioni che "ti fanno sentire buono". Ex ragazzo difficile, cresciuto nelle strade di Little Italy, Chazz Palminteri non ha mai nascosto la nostalgia per i film di Frank Capra e il rimpianto per quelle recite natalizie che si allestivano nel teatrino della parrocchia. Ricordi di tempi lontani, che rischiano di suonare stonati in mezzo all’egoismo e all’indifferenza odierni. Ecco perché Un amore sotto l’albero ha il sapore di una sfida e di una scommessa: una sfida perché va controcorrente; una scommessa perché l’azzardo è piuttosto forte. C’è di tutto e di più in questa
commistione di parabole natalizie che trabocca di buoni sentimenti (l’unico
cattivo è proprio Chazz Palminteri, che si riserva il ruolo dell’orco
nelle favole), ma c’è soprattutto voglia di stupire con un insolito film
d’altri tempi, solida sceneggiatura, interpreti di mestiere (su tutti
Susan Sarandon) che padroneggiano i rispettivi personaggi chiamati a
vedersela con i mali del mondo d’oggi, la solitudine e la gelosia, l’angoscia
e l’incapacità di amare. Ma la vigilia di Natale porta con sé uno
spirito che va al di là della semplice solidarietà verso il prossimo; uno
spirito che si fa richiesta di perdono, fede ritrovata, preghiera. E che
schiude la porta al miracolo.
Enzo
Natta
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