n. 4 APRILE 2006 EDITORIALE SERVIZI
DOSSIER RUBRICHE MASS MEDIA
& FAMIGLIA Amore e
differenze di classe MATERIALI
& APPUNTI CONSULENZA
GENITORIALE POLITICHE
FAMILIARI LA FAMIGLIA
NEL MONDO LIBRI & RIVISTE |
SOMMARIO UN’AUTENTICA POLITICA FAMILIARE Nel campo delle politiche familiari è il momento di invertire la rotta e passare da politiche che hanno trattato la famiglia come una faccenda di puri affetti e gusti privati a politiche che le conferiscano un ruolo sociale e pubblico. I programmi messi in campo dalle coalizioni che si presentano alle elezioni politiche sono ancora largamente insufficienti, perché propendono, da un lato, verso soluzioni di tipo liberistico e, dall’altro, verso soluzioni di tipo assistenzialistico. Nessuna di queste linee, tuttavia, può sperare di realizzare una autentica politica familiare. Non mancano i pochi che propongono programmi più completi e articolati, basati su una vera sussidiarietà, ma è necessario un Patto bipartisan fra le forze politiche (capace di coinvolgere anche i maggiori soggetti economici, imprenditoriali e sindacali) che configuri una sorta di statuto pubblico dei diritti della famiglia come soggetto sociale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . IL "LIBRO BIANCO": COSE
FATTE, COSE DA FARE Nel febbraio 2003 il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali pubblicava il Libro bianco sul welfare - Proposte per una società dinamica e solidale. In questo documento veniva fissata anche una "Agenda sociale", articolata su sei punti, con una serie di obiettivi operativi specifici da realizzare nei mesi e negli anni successivi. A tre anni di distanza appare opportuna una verifica di quanto è stato fatto e di quanto rimane ancora da fare. Sulla base di questa "ricognizione" si potrà quindi valutare quanto il Libro bianco sia rimasto sulla carta, e quanto si sia invece trasformato in operatività concreta. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .DALL’ASSISTENZIALISMO ALLA
SUSSIDIARIETÀ In questo breve contributo si cerca di riflettere sulle politiche regionali a sostegno della famiglia. Lo si fa affrontando tre diverse dimensioni del problema. Innanzitutto mostrando brevemente l’evoluzione delle leggi regionali dalla fine degli anni ’80 ad oggi per illustrarne la morfogenesi "qualitativa"; analizzando le logiche di questa morfogenesi, mostrando i principi fondamentali di quelle che potremmo chiamare le "nuove politiche" per la famiglia; sottolineando, infine, quelle che potranno essere le aree di politica sociale più importanti nel prossimo futuro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ALLA RICERCA DELL’EQUITÀ FISCALE La politica sociale ha vissuto in questi ultimi decenni la tentazione ricorrente di sterilizzare le implicazioni legislative e amministrative dell’articolo 29 della nostra Costituzione: «La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio». Si è fatto ricorso così a differenti e svariati approcci in materia, in particolare a quello redistributivo. Ma l’unica strada per restituire cittadinanza politica ai nuclei con figli è quello di garantire un equo trattamento fiscale della famiglia, che, tenendo conto della ridotta capacità contributiva dei genitori con figli (combinato disposto art. 31 e art. 53 della Costituzione), garantisca la sussidiarietà e una vera soggettività della primaria e paradigmatica cellula della solidarietà sociale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . COME LEGGERE I SERVIZI IN CONTROLUCE Nel proliferare di progetti e "nuovi servizi" per la famiglia diventa essenziale oggi elaborare criteri chiari e condivisi per valutare o almeno cercare di comprendere la "filosofia" che sta dietro queste proposte. L’articolo propone alcuni criteri di carattere psicopedagogico, che pongono l’accento sul potenziale educativo e autoeducativo implicito nell’organizzazione del servizio, nella formazione dei suoi operatori, nelle modalità concrete con cui la famiglia è accolta e soprattutto coinvolta nell’intervento, in quanto sistema complesso, portatore di una logica e di risorse autoterapeutiche. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . LE SEI PRIORITÀ PER IL BENESSERE
SOCIALE Porre l’accento sul soggetto famiglia significa individuare degli interventi politici che ne promuovano le relazioni e le funzioni sociali. Lo specifico delle politiche familiari è la capacità di superare le attuali forme di assistenzialismo per attuare coraggiosi interventi di carattere promozionale, universale e distintivo, avendo come destinatari non i singoli membri del nucleo familiare, bensì la famiglia in quanto tale. Il Forum delle Associazioni, auspicando che esse vengano riconosciute come un soggetto sociale nuovo, indica pertanto, nel campo delle politiche familiari, sei priorità per il benessere della società. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . |
|