n. 2 FEBBRAIO 2004 EDITORIALE SERVIZI
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SOMMARIO
VIVERE
IN ASSENZA DI GRAVITÀ Come le ricerche sociali dicono in modo univoco, i giovani maschi hanno una "qualità della vita" decisamente migliore di quella delle loro coetanee. Lo si coglie negli spazi di libertà e autonomia di cui godono in casa, nel posizionamento all’interno del mondo del lavoro (nonostante il minor investimento in termini scolastico-formativi) e nei livelli di soddisfazione rilevati. Tuttavia vivono il sottile disagio prodotto da una "società orizzontale" che in nome della lotta all’autoritarismo ha fatto impallidire l’autorevolezza. La conseguenza, nel lungo periodo, sta nella difficoltà di rappresentarsi nella loro identità di maschi, oggi alquanto incerta e confusa, e in particolare di assumere ruoli paterni convinti e sicuri. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NIENTE
È PER SEMPRE ? I ventenni di oggi studiano più a lungo e, stando ai dati, prolungheranno la convivenza con i genitori anche una volta raggiunta l’indipendenza economica. Vivono in una società complessa, che propone una pluralità di modelli, ma, più che confusi, appaiono soddisfatti: di sé, della propria capacità di prendere decisioni e della vita che fanno. Sanno che, nella vita è importante avere degli obiettivi e che per raggiungerli è necessario "lavorare sodo", ma preferiscono vivere esperienze interessanti nel presente, piuttosto che programmare il futuro. Anche perché sono convinti che il futuro sarà ricco di possibilità e di sorprese. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
DALLO "SNACK" ALLA TAVOLA APPARECCHIATA La recente ricerca Eurisko - "Osservatorio Giovani" effettuata nel 2003, basata su 2.600 interviste a ragazzi con un’età compresa tra i 14 e i 24 anni, ha messo in evidenza le notevoli differenze tra i core teen (14-18enni) e i post teen (19-24enni) per quanto riguarda l’uso e la concezione del tempo libero e scolastico, le aspettative per il futuro, il rapporto col cibo e i consumi. In generale i core teen si lamentano e anelano la "libertà" da scuola e genitori; i post teen che l’hanno ottenuta ammettono di sentirsi soddisfatti, sotto molti punti di vista, della loro vita. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
ANCORATI AL RIGIDO SISTEMA FAMILIARE Esaminiamo la condizione esistenziale dei ventenni da un particolare angolo di visuale: l’essere legati a un sistema familiare rigido e immobile che non permette né uno svincolo autonomo e sano né un permanere sereno in famiglia. Il "sintomo" più manifesto di tale immobilismo appare essere l’immaginario di un genitore come persecutore. Imparare a riconoscere questo "dolore" non è soltanto una chance per il giovane ventenne, ma per l’intera famiglia che, in tal modo, accede a distanze sane e regolate. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
ARMONIZZARE I PROCESSI
PSICHICI Il giovane adulto vive l’amicizia e le relazioni di gruppo come un’estensione delle amicizie dell’adolescenza, una dimensione vitale e nostalgica in una crescita che richiede molta energia propositiva ma che comporta anche molto stress. L’allargamento dei confini spazio-temporali e le aumentate richieste della società attuale, sembrano per contrasto accentuare un bisogno di relazioni intime e note, amicizie che svolgono una funzione di rinforzo dell’autostima ma, soprattutto, di rassicurazione nei confronti dei rischi della dispersione in un mondo adulto sentito come troppo esteso e competitivo. Gli amici sono quindi più che una bussola che orienta nelle scelte della vita, il grande paracadute che aiuta a tuffarcisi, nella sicurezza che ne attutirà i colpi. |
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