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BEATO GIOVANNI PAOLO II![]() di Stefano Stimamiglio, ssp IN ASCOLTO
DELLO SPIRITO CAPITOLO STRAORDINARIO DELLA PROVINCIA ITALIA DELLA SOCIETÀ SAN PAOLO I Capitolari durante la Celebrazione Eucaristica Dal 17 al 22 giugno scorso nella casa Divin Maestro di Ariccia si è tenuto il XVII Capitolo Straordinario della Circoscrizione Italia della Società San Paolo. Quarantasei paolini si sono dati appuntamento per vivere fraternamente questo evento di grazia. Ogni Capitolo, infatti, è un “avvenimento dello Spirito”, ben oltre i frutti tangibili e misurabili che raccoglie. Esso riserva sempre prolungati e fecondi spazi di condivisione fraterna, sia pubblica – durante i lavori in assemblea e nei gruppi – che personali, nei vari momenti di pausa dei lavori. Tutte occasioni per aggiornarsi reciprocamente su quanto vivono i fratelli di altre comunità in realtà tra loro molto diverse, per condividere la gioia e la fatica della missione con i “compagni di viaggio” di una vita, per scambiare opinioni, per discutere sui problemi – talvolta preoccupanti – che affaticano e rallentano l’opera di evangelizzazione della Congregazione, per «portare i pesi gli uni degli altri». Momenti che contribuiscono a edificare quel “corpo mistico” che è appunto la Congregazione. Riflessione e verifica Un apostolato ricco, intenso, impegnativo quello paolino in Italia, come è emerso dalle relazioni che si sono succedute nei primi due giorni di Capitolo. Il Centenario della Società San Paolo, e quindi di tutta la Famiglia Paolina, che celebreremo nel 2014 ci ha ricordato che la Provincia Italia è la madre di una moltitudine di figli e figlie che nei decenni si sono moltiplicati in tutto il mondo con un unico fine: «Perché il Cristo, Via, Verità e Vita, regni nel mondo!» (Abundantes Divitiae n. 63). Prova ne sia la presenza nella nostra Circoscrizione del “decano” della Società San Paolo, don Settimio Ruggeri, che proprio nel 2014 compirà lui stesso il secolo di vita.Il Capitolo ha rappresentato un momento importante di verifica del cammino della circoscrizione, caduto poco oltre la metà del mandato del Governo attualmente in carica, guidato da don Vincenzo Marras. In occasione del XVI Capitolo Provinciale – era il febbraio del 2011 – una mozione sottoscritta in conclusione dei lavori chiedeva al Superiore Generale il benestare per una convocazione di in un’assise straordinaria per «riflettere incisivamente sull’attuazione del nostro carisma in Italia, verificare il cammino fatto e tracciare il percorso per una Provincia profondamente rinnovata e fortemente radicata sul territorio, totalmente impegnata nella comunicazione e con la comunicazione, nel progetto di nuova evangelizzazione e in piena sintonia con la Chiesa italiana ». Fuor di metafora, un prolungato momento di confronto fraterno per esaminare i progressi e le fatiche negli ultimi due anni. I Capitolari durante la Celebrazione Eucaristica Incidenza della crisi I lavori hanno avuto la loro naturale premessa nell’Instrumentum Laboris, il documento predisposto nei mesi precedenti dalla commissione preparatoria e rielaborato dal Governo Provinciale, cui si sono aggiunti i contributi delle comunità e di alcuni singoli confratelli. L’Instrumentum, inquadrando l’attuale momento storico di crisi economica e vocazionale generale ma cogliendo altresì la novità apportata dal «vento dello Spirito con l’elezione di papa Francesco», vedeva nel Capitolo «l’occasione propizia per riconsiderare il nostro essere e il nostro agire » e, soprattutto, alla luce del Centenario, la possibilità «di ri-immergerci nell’oggi con la nostra identità di religiosi-apostoli per promuovere l’azione salvifica con e nella comunicazione ». Parole che hanno interrogato i capitolari su una delle emergenze della circoscrizione: quella dell’identità della nostra missione nella Chiesa, sempre a rischio di “contaminazione” con altri apostolati meno caratterizzati di “colore paolino”. L’obiettivo dichiarato ed esplicito non era di ripetere, magari con parole diverse, quanto già stabilito nel precedente Capitolo ma di «tradurre il processo di verifica in necessarie e improrogabili scelte per una Provincia profondamente rinnovata e fortemente radicata sul territorio ». Questo senza nascondersi «la gravità della situazione», cercando di «portare gli uni i pesi degli altri» e nel tentativo di «ri-orientarci sull’“oggi” », al riparo da tentazioni nostalgiche. L’Instrumentum menzionava le cinque priorità: rimotivazione dei membri, riorganizzazione delle attività apostoliche nell’ottica dell’Editore Unico Crossmediale, riqualificazione e ristrutturazione della presenza delle nostre comunità sul territorio, risanamento della situazione economica, pastorale vocazionale e formazione permanente. I primi due giorni di lavori sono stati dedicati alle relazioni del Superiore Provinciale, dei superiori e delegati locali, del Direttore Generale dell’Apostolato e dell’Economo Provinciale. Ne è emerso un quadro generale che registra, in mezzo ad alcuni elementi incoraggianti – come l’apprezzamento della Chiesa per la nostra presenza a livello locale e nazionale, l’ordinazione sacerdotale di quattro giovani confratelli negli ultimi mesi e la progressiva unificazione delle funzioni aziendali nella Esp (Editoriale San Paolo) – anche alcune fatiche, tra cui il problema economico e la carenza di vocazioni. Sul primo punto sono stati già fatti importanti interventi per migliorare la situazione; sul secondo è stato chiarito che la dimensione vocazionale è compito di ogni Paolino e di ogni comunità presente sul territorio, avvalendosi anche del contributo che saprà fornire la commissione specifica istituita dal Governo Provinciale. Aula capitolare Progetto Apostolico e progetto missionario locale Il Capitolo ha concluso i lavori approvando un documento finale che fornisce alcune linee direttrici al Governo in carica. Quest’ultimo è stato innanzitutto invitato a proseguire con decisione sulla via del risanamento economico; sul fronte vocazionale e apostolico sarà chiamato a rimotivare e rimobilitare tutti i Paolini verso il Progetto Apostolico della Provincia recentemente approvato, anche aiutando le singole Comunità a formulare il progetto missionario locale: una comunità coesa nell’unico apostolato paolino è infatti il miglior viatico per una seria proposta vocazionale ai giovani; infine, per favorire una maggiore informazione e condivisione, verranno riprese le Assemblee circoscrizionali con cadenza semestrale. Un cammino, quello della San Paolo in Italia, che sarà tanto più fecondo di frutti quanto più ciascun membro saprà farsi carico del comune progetto di vita paolina, che è nato dalla mente e dal cuore di quello straordinario apostolo che fu il beato Giacomo Alberione. Stefano Stimamiglio, ssp |
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